I giocattoli senza tempo...
divertenti per i bambini di ieri
amati dagli adulti di oggi
E' sempre bello possederne qualcuno
e ridargli la "vita"
ancora più bello è sentire
lo scricchiolio degli ingranaggi
Collezione di giocattoli in latta litografa
Tra i TANK che possiedo nella mia collezione, uno in particolare ha un grande valore affettivo: un GAMA TANK regalatomi dai miei genitori alla Befana di molti anni fa. Ricordo ancora il primo giro di chiave, il giocattolo che si animava muovendosi in avanti emettendo scintille e un crepitio che ricordava gli spari di una mitragliatrice.
Collection of lithographed tin toys
Among the TANK that I have in my collection, one in particular has a great emotional value: a GAMA TANK given to me by my parents at the Epiphany of many years ago. I still remember the first turn of the key, the toy that came alive moving forward emitting sparks and a rattle that remembered the shots of a machine gun.
Le fabbriche di giocattoli sopravvissute dopo la prima guerra mondiale al periodo di inflazione e disoccupazione, orientarono la produzione verso giocattoli militari, questo dovuto anche ad una campagna di esaltazione psicologica attraverso i ragazzi e quindi tramite i giocattoli. Questa educazione al rispetto dell’uniforme militare era tesa a portare sin da piccoli ad amare i mezzi militari.
Fra le più importanti aziende di giocattoli, la GAMA è quella che produsse un gran numero di modelli di carri armati che emettevano scintille mentre avanzavano grazie a una pietrina focaia. La marcia avveniva tramite un movimento a orologeria. La molla, “il cuore del giocattolo”, veniva caricata girando una chiave e al suo rilascio il movimento tramite gli ingranaggi era assicurato.
Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento gli interessi delle aziende si spostarono sui giocattoli di latta, riproducendo i primi mezzi di locomozione: le auto, le navi a vapore, i dirigibili e gli aeroplani. La costruzione passò da abili artigiani ad abili industriali, sopratutto in Inghilterra, Francia e Germania, mentre in Italia l’industria del giocattolo fu inesistente fino agli anni Venti.
L’invasione dei giocattoli di marca giapponese saturò tutti i mercati mondiali, dalla latta si passò alla plastica. Le molle furono sostituite con motorini alimentati da batterie, le ruote prima in metallo vennero rimpiazzate da quelle in gomma. Così facendo i prezzi dei giocattoli made Japan risultarono più bassi e molte aziende europee chiusero. Iniziò quindi l’era dei Robot, automi traballanti muniti di armi laser costituite da pietrina focaia che durante il movimento emettevano scintille.